La semiotica è vasta, impossibile coprirla tutta. Forum di attualità, cultura e innovazione degli studenti di Discipline Semiotiche, Bologna. IL PE_RIZOMA è UNA RIVISTA GRATUITA! MAIL: pe_rizoma@yahoo.it

16 gennaio, 2007

Si avvisa la gentile clientela di Discipline Semiotiche

Si avvisano gli studenti che, per impegni della docente, l'inizio del corso di Scrittura efficace della prof. Giovanna Cosenza è spostato dal 5 febbraio al 12 febbraio 2007 (aula B, ore 15.00-18.00).

Questo messaggio appare tra le notizie flash del sito di discipline semiotiche. Provate a cimentarvi nell'interpretazione di questo testo. fatto? a che conclusioni siete giunti? queste alcune possibilità interpretative:
1. gli studenti di discpline semiotiche hanno imparato a cavarsela in ogni occasione. hanno imparato: a supplire alle proprie mancanze viaggiando nel futuro, a ignorare il fantomatico media lab e a capire basso quando fa lezione. dunque risulta ovvio che tutti quanti (gli studenti) già sappiano del ritardo della professoressa cosenza, per cui possono anche avvisarsi tra di loro.
2. avvisarsi è un processo di secondo ordine che avviene DOPO aver preso coscienza del ritardo, e l'unico scopo di tale avvisarsi è di tenersi sempre sulla corda dicendosi: hey gringo, sei avvisato.
3. il sito di discipline semiotiche è aggiornato dal bidello di discipline semiotiche.
4. gli studenti di semiotica sono mezzi salvati. un po' come dire GAU.
speriamo che l'altra metà sviluppi le proprie attitudini luciferine.

13 gennaio, 2007

Problemi comuni

Da tanto tempo ormai il nostro amico Addenbraun ci ha reso consapevoli della nostra personale pena infernale, quella che ci vede protagonisti del contrappasso di chi, studiando comunicazione, non è mai in grado di comunicare ad un babbano (anche il più colto) cosa sia la semiotica.
Ma forse il sofisticato circolo semiotico bolognese (italiano, và..=)) non pensava che tutto il mondo semiotico, anche il più nordico e ottuso, organizzato e pragmatico circolo danese, avesse lo stesso identico problema.
Infatti anche la mia tutor danese al Center for Semiotics di Aarhus ha avuto la sua ennesima conferma dell'eterno ritorno del fraintendimento e della frustrazione: mentre sosteneva una scholarship di semiotica a Padova tentò di spiegare ad un amico ungherese, nel suo italiano incerto, cosa fosse questa bestia rara: "la semiotica è la scienza che studia i segni".
E l'amico ungherese, tradito dal suo incerto orecchio italiano, strabuzzò gli occhi e disse, ancora un po' interdetto: "cosaaaa??esiste una scienza che studia i SENI?"

05 gennaio, 2007

il compleanno del sema

la natività, diciamo. E la sua celebrazione, che si rinnova per la settantacinquesima volta.
Oggi LUI, il semiotico, insomma. L'eccelso, l'inenarrabile, colui che tutto può. Colui che, come ama dire qualcuno di noi che per ovvi motivi di incolumità ama rimanere nell'ombra: "se una cosa può essere pensata, allora EGLI ci ha già scritto un libro. Ed è certamente, mi pare ovvio, il più esauriente sull'argomento."
Si, insomma, stiamo parlando del sommo, l'iridescente, il vibratore di tutte le nostre voglie di conoscenza (e chi era all'ultimo seminario di semiotica alla Scuola Superiore di Studi umanistici questo lo sa).

Vabbé, facciamola breve: è il compleanno dell'Umberte.
Fa scena comunque, che i diversi articoli apparsi in questi giorni sui giornali parlassero di romanziere (...potrete ricordarvi di lui per bestsellers come "Il nome della rosa", "l'isola del giorno prima", "guarire con le erbe" e "147 ricette per il focolare").
Addirittura, un noto giornale calabro-siciliano di cui non possiamo assolutamente dire che si chiama La Gazzetta del Sud, titolava euforico nell'occhiello al pezzo commemorativo: "compie 75 anni uno degli intellettuali più famosi al mondo: ha già ricevuto 333 lauree honoris causa."
La foto mostrava l'Umberte, mani all'aria, in un chiaro gesto di natura pelvica (vieni qui che ti do la semiosi).

Misere osservazioni a riguardo:
1) noi siamo paurosamente indietro.
2) che cazzo di muro ci vuole per appenderle tutte
3) anche Eco agli occhi del mondo è un fenomeno da baraccone
4) speriamo che il mio compleanno venga almeno celebrato sul perizoma
5) auguri.

17 dicembre, 2006

Non tutti i maledetti sono delle rockstar

Comprate il nuovo libro. Tutti i maledetti fanno uscire inediti postumi a distanza di anni. ultime noWità, il nuoWo di john lennon, l'ultimo di jimi hendrix, piero pelùa purtoppo non ha mai smesso. perché non anche wittgenstein?

15 dicembre, 2006

LA comunicabilità della semiotica

secondo voi se uno vi chiede 'cos'è la semiotica'
è giusto tentare di far veramente capire cosa sia?

questa scienza, e già si usano parole pesanti, tratta di: ....
vi sfido, uomini, studenti, semiotici e non, attanti, attori, e soprattutto docenti:

aiutate il mondo piccolo-semiotico: abbiamo bisogno di sentire che ciò che facciamo è buono anche per l'uomo della strada, dateci una street-semiotica. la semiotica dell'uomo della strada piena di fuck, molto punk. non è giusto che metallari punkettoni e il famoso uomo medio siano esclusi dalla gioa semiotica.

vogliamo una semiotica per gradi e piccini. vogliamo una semiotica natalizia che ci faccia sentire tutti meno in pigrizia, vogliamo grazia, amiamo la galizia. vogliamo una fenomenologia della bontà . e poi vogliamo tanti gargamella, tutti jellati come gargamella. vogliamo scatenare la burla semiotica, la corrosione del senso, il decadere dell'istituzione. vogliamo la rivoluzione. vogliamo un nuovo disco di battiato ma come quelli vecchi. vogliamo che non si perda mai la voglia di scatenare. riconoscere la necessità del divenire. vogliamo

'un po' di possibile per favore, sennò soffoco' (Svevo)

'tutto quel che si può dire, si può dire in modo chiaro con tre parole' (circazione)

ora sta a noi,
a.

Deleuziamoci tutti appassionatamente

Deleuze è l'uomo più citato nelle università italiane, non so se a ragione ma sicuramente con delle ragioni. indubbiamente l'uomo ha fascino intellettuale da vendere.

arrivare alla fine di una sua pagina e dire: sì (sì) ho capito. è una bella cosa, dà soddisfazione, ti alzi dalla sedia e sei un po' diverso. deleuze è spesso criptico, difficile, poetico, analitico, e molte altre cose. per questo dà soddisfazione capirlo.

'spacca il concetto' ha detto montanari al primo seminario. e quando spacca spacca.

'spacca e rappresenta' dicevamo ridendo al liceo, (immaginate i pantaloni hip hop, fatto?)

che strano senso ha ora quella frase

l'effetto di senso è mutato..

tornando a deleuze.. che si pensa di lui?

tu, che ne pensi, dì