La semiotica è vasta, impossibile coprirla tutta. Forum di attualità, cultura e innovazione degli studenti di Discipline Semiotiche, Bologna. IL PE_RIZOMA è UNA RIVISTA GRATUITA! MAIL: pe_rizoma@yahoo.it

02 ottobre, 2006

Chi ha paura di Addenbraun?

di Erika Gardumi

Da quando l’università italiana ha decuplicato i suoi corsi di laurea e li ha divisi in 3+2, nessuna facoltà ha più il nome di una volta. Sembra, anzi, che il vero riammodernamento dei curricula studi sia nell’invenzione di nomi lunghissimi ed esotici per ripresentare la solita minestra in cucchiaini più piccoli e più costosi. E nessuno è in grado di capire, dalle 2 righe di titolo, quale razza di strana materia tu stia studiando. Dopo aver passato 3 anni a fare esami come “interazione uomo-macchina” e “organizzazione dei sistemi informativi aziendali” (rispettivamente html e marketing), pensavo di aver fatto un consistente passo avanti con una laurea specialistica breve e concisa: Semiotica. Che poi sia Discipline Semiotiche non ci interessa, la parola SEMIOTICA in sé crea più confusione di un seminario su una specializzazione minore della podologia…Tanto che ormai risposta e controrisposta alla domanda “che cosa studi?” sono diventati per me motivo di analisi sperimentale.
La cosa che mi piace di questa laurea è che interessa tutti e tutti hanno qualcosa da commentare (su quello che hanno capito loro, chiaramente). Per un istante ci illuminiamo, pure: “Allora sai cos’è!!!”Siamo seri, ragazzi, non ci sappiamo spiegare. La semiotica per il mondo evoca tutto un altro immaginario…Proviamo a dire a qualcuno che studiamo semiotica: un buon 50% rimane assolutamente muto, come se dovessi ancora cominciare a parlare. A questo punto, che sia nostra la tentazione irresistibile di chiedere “allora sai cos’è?” o che sia una curiosità tutta dell’interlocutore, ci troviamo a dover dare spiegazioni. Dato che una definizione hjelmsleviana può mettere in difficoltà anche noi, usiamo l’autorità: “hai presente Umberto Eco?”
Le facce si illuminano! Ma il meglio che ti possa capitare è “ho letto il nome della rosa”. A metà c’è qualche commento riguardo alla performance di Sean Connery nel film, il peggio invece è capitato ad un collega che si è sentito rispondere: “Umberto Eco? No, non lo conosco…non guardo mai la tv”.
A questo punto, contrariato, decidi di usare l’espressione ‘studio dei segni’. L’ascoltatore fa un lungo cenno di assenso con la testa e aggiunge, convinto, una delle seguenti cazzate:
-studiate il linguaggio dei segni per i sordomuti?
-è vero che dalla scrittura di uno si capisce il carattere?
-siete voi che avete tradotto i codici dei nazisti?
-fate i segnali stradali?
-aaaaaaahhhhaaaaa! Se-mi-o-ti-caaaa.. sé sé..
E infine, la risposta che ha scatenato la mia piccola riflessione:
-allora studi ADDENBRAUN!
CHI??!?
-Addenbraun, quello del codice Da Vinci..sai, i segni del codice Da Vinci..Momento di panico. Per un istante la tua nuova deformazione professionale ti fa pensare che potresti farci una tesina, ma per fortuna passa subito. Allora provi ad immaginarti in uno scantinato segreto nella Berlino del 1943 con delle enormi cuffie e una macchina per decifrare i messaggi nazisti. La missione è talmente segreta che tutti i tuoi collaboratori sono sordomuti, ma tu ci comunichi fluentemente e dalla loro scrittura ne capisci anche il carattere e sai se sono spie. Quando nel Codice da Vinci succede il putiferio qualcuno urla: “chiamate un semiotico!” e vengono a svegliarti nel cuore della notte per andare a fare degli anagrammi.
Siete lì lì per ridere. Ma alla fine non resistete alla tentazione. Vi fate seri seri e, avvicinandovi con aria confidenziale, sussurrate nell’orecchio del vostro amico: “no, Addenbraun non lo studiamo…perché è INTERPRETATIVO”.

4 commenti:

vicedirettore ha detto...

Addenbraun, illustre filantropo nazista, celebre per aver messo in crisi diversi sistemi di segni (cfr. "la morte dei segnalibri, e "divieti d'accesso una vita al margine della solitudine").

Damiano ha detto...

Tutti gli studenti di discipline semiotiche si chiedono: chi è quella ragazza che studia nel sito ufficiale del corso di laurea?
chi è? è la figlia di Leonardi? è la nipote di Eco? è la cugina della Pozzato? chi è?
La risposta la potrete trovare sul prossimo numero di pe_rizoma alla domanda chi è? o date voi la risposta o vi iscrivete al prossimo test d'ingresso a discipline semiotiche, in modo tale da finanziare il rinnovo della foto della ragazza in questione.
CHI E'?
ce lo chiediamo tutti mah...

marina ha detto...

eheh...caro il mio direttore ma lei non ha citato il caso più eclatante! Dovete sapere infatti che la semeotica è una materia di studio nei corsi di medicina, e studia ovviamente i sintomi delle malattie. e devo dire che non è male quando ti rispondono:"...quindi studi medicina", e tu li guardi e dici:" si...più o meno".

Esila ha detto...

ci occupiamo più spesso di fegati comunicativi di animali morti...questo nn ci fa onore, è vero, ma che colpa ne abbiamo se ilManetti ha il gusto dell'orrido(e nn è l'unico nel corso di laurea, si pensi a fatti più Visibili)?
Vorrei citare infine una bella e simpatica battuta che vi ho risparmiato per decenza e stima infinita di voi tutti: "ah, ah, semio-otica...cioè un occhio solo.."

tutto vero, non ce n'è più per nessuno.
La prossima puntata di addenbraun: Alberto Angela e il meraviglioso mondo dei semiotici (morfologia ed etologia del semiotico)