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18 giugno, 2007

Il paladino del sema




In quei tempi la Giudea era abitata da gente ignava che, se fame mangi, se sonno dormi, se sete bevi. La gente viveva cioè nello stato iconico più assoluto: non un controsenso, né un’interpretazione libera, neanche uno straccio di connotazione.

Qualcosa di simbolico, insomma, anche solo per fare l’occhiolino alle donne, niente. Fra questa gente priva di simboli, strizzare l’occhio infatti poteva solo voler dire che c’era andato un moscerino dentro, mentre un fischiettio era comunque aria che usciva dai polmoni, solo un po’ pià rumorosa.
Fu per questo che il Sacro Quadrato, decise di mandare un suo emissario in terra, e quella notte mandò Debrayage - il suo simulacro dalle fattezze di ornitorinco - ad annunciare al mondo la venuta del Messia.

Sammontana, questo era il suo nome, crebbe fino all’età matura come un bambino normale, ma solo con più poteri. Per dire: era capace, di abdurre qualsiasi cosa gli passasse a tiro, e in più capiva al volo tutte ma proprio tutte le trame dei film di Linch, e Muholland Drive a quattro anni lo riteneva scontato e banale.

Aveva già capito in effetti all’età di cinque anni, che i fagioli bianchi sul tavolo forse vengono dal sacco là in fondo, e che l’opinel mica è solo un coltello. Cresciuto un altro po’ la madre, che comunque era intelligente, appena si mise ad osservarlo di nascosto, e lo vide fissare per mezzora la confezione di una lampadina della coop alla ricerca dei “formanti plastici” collegò subito il suo comportamento al fumo, e gli fece una mazziata di palate come si deve, “tu e quell’altro rincoglionito di Algirdas il tuo amico, che c’ha sempre gli occhi rossi sbommati!”

Crebbe così incompreso fino all’età della ragione, o del senso che dir si voglia (quella dei brufoli insomma) e si mise un bel giorno a spandere il verbo.

Cominciò con una cosa facile facile: disse alla sua professoressa che se stava in bagno durante il compito in classe, era comunque lì, per via della presentificazione dell’assenza. Poi cominciò a diffondere tra i compagni e le compagne di classe alcuni simboli sciolti, del tipo: se dico che la tua amica è simpatica vuol dire che è brutta, se ti guardo insistentemente le tette vuol dire che voglio trombare, se dico ci siamo lasciati tutti e due vuol dire che m’ha mollato lei, eccetera, eccetera.

Fine prima parte
...continua?
...continui?

4 commenti:

Andrea Marino ha detto...

la fosforescenza del signore nella foto ricorda il montogomery burns/alieno che viene portare la pace...

dovrebbero dirlo quando ti introducono alla semiotica: l'uso prolungato del senso può causare assuefazione e fosforescenza

vicedirettore ha detto...

questo avvalorerebbe le tesi del caro prof. manetta, che ospitiamo nella versione cartacea di pe_Rizoma. "Dottore c'ho la semiosi!", è una tipica affermazione di chi, studente ignaro di semiotica, svegliandosi di notte per pisciare, si sia reso conto di non aver bisogno di accendere luci per trovare il bagno.
si fanno le analisi nel caso l'esame del fosforo risulti positivo è proprio semiosi, nel caso risulti negativo, allora - come diceva il buon Mago Oronzo - hai proprio pisciato dentro al frigo.

vicedirettore ha detto...

quali atroci misteri si celano nella comparsa della sema nella storia?

susukino ha detto...

sema?
voi ci capite qualcosa?