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12 febbraio, 2008

Il riso abbonda sulla bocca degli stolti

Cari tutti,

Come tutti ben saprete ho già pubblicato un articolo sul numero sette di pe_rizoma dove analizzavo il proverbio 'chi tace acconsente'.
Ovviamente Eco ci ha già scritto svariati articoli sui proverbi. In particolare ne lessi uno su Repubblica qualche mese fa. Il nostro, con singolare arguzia, elencava centinaia di modi di dire e simili e mostrava che per ogni motto di saggezza popolare ne esiste un altro che lo contraddice in pieno. Bella forza. L'articolo si dilungava in un insostenibile elenco di questi motti. Dici: ma è Eco! e quindi provavi a leggerlo lo stesso, niente da fare, dopo una colonna e mezza non ne potevi davvero più.
Il nostro ha fatto qualcosa di simile anche quando è andato da Fazio a fare una bella marketta all'ultimo libro da lui curato: la storia della bruttezza' (de 'dall'albero al labirinto' ne è l'autore, non il curatore). In quel di Fazio L'Umbert' elencava decine di sinonimi per 'brutto', contro i pochi a disposizione per il termine 'bello'. MMM molto interessante, almeno quanto palloso.

Non che voglia paragonare nulla di quanto mal scrivo a quel che il grande narratore fa, però in questo campo, il motto popolare, è certamente più interessante l'analisi che l'elenco.

Ecco dunque il nostro tema: 'il riso abbonda sulla bocca degli stolti'. Ho sempre avuto una certa diffidenza verso questo proverbio. Vuol dire che gli stupidi ridono troppo? Sicuramente, ma questo è troppo poco da dire. Perché ridono tanto? Il riso non è una cosa bella? Perché associarla alla stoltezza? Poi ho avuto un insight.

Il perfetto esempio per questo motto è l'immagine di un cattivo negli Anime (Cartoni Animati Orientali). Avete presente il cattivo che quando sta per vincere e uccidere il buono invece di procedere inizia a ridere come un cretino e si lascia andare alla verbosità? O addirittura il cattivo che ancora non sa di essere più forte (o più debole) ma già ride a crepapelle? (in genere con una risata da scemo).
Perché il cattivo ride? Il cattivo in genere se la crede sempre troppo. E' tracotante, è convinto che NESSUNO possa essere più forte di lui, che nessuno possa batterlo. E allora se la ride. Dunque il Cattivo è un narcisista, ed è arrogante. Oltre che essere tracotante e peccare di ybris.

Ecco il primo punto: il cattivo è narcisista, per questo ride. Ed è il riso ad ottenebrargli la mente, a renderlo stolto e incapace di capire come stanno per fotterlo, perché sappiamo tutti sin dall'inizio che alla fine lo fotteranno.

La prova che sia il riso narcisista la causa della stoltezza, e non il contrario, la potete sperimentare sulla vostra pelle. La sperimentazione richiede che siate voi a impersonare il cattivo. E' necessario un contesto con elevate opinioni in campo, una discussione viva, dove gli interlocutori si espongono con tute le loro convinzioni, una discussione che non vorreste mai 'perdere'.
Capita in genere in questo genere di discussioni, ma è sufficiente anche solo che poniate una domanda, che il cattivo dica qualcosa di cui va particolamente fiero (magari è la prima cosa che dice). Detta questa cosa, si affaccerà sul suo viso un sorrisetto impercettibile, se il cattivo è bravo a nasconderlo, più vistoso se invece è proprio un cafone.
Quando quel sorriso si affaccia, rimane nella mente del cattivo solo la contemplazione della propria presunta intelligenza, della propria arguzia, in breve della propria superiorità. E' questo riso che annebbia completamente il pensiero e impedisce al cattivo di osservare la propria performance dall'esterno e rendersi conto della Boiata madornale che ha detto, o semplicemente di accorgersi che la sua sparata non è così intaccabile, ma ha una falla grossa come un cammello.


A quel punto comunque ogni tentativo di redenzione è vano: ogni tentativo di distogliere l'attenzione dalla propria beltà si risolverà solo nell'affondare sempre più in se stessi, in un sistema di scatole cinesi e di rimandi. Alla fine il cattivo si accorge di non aver capito una ceppa di quello che ha detto/fatto l'altro per incularlo, ma ormai è troppo tardi, il cattivo è già morto (della peggiore delle morti).

L'unica soluzione è che quando si è in odore di naricisismo è meglio stare zitti dall'inizio o non se esce più.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

"RICORDATI FIGLIO MIO ANCHE LA DONNA PIU' ONESTA FINGE!"
Il consiglio di una saggia madre alla progenie più di mezzo secolo fa. un esercizio di auto critica purissimo che investe tale sentizina di un valore inattaccabile. E' vero che il proverbio è ontologiamente verità ma non potrei comunque immaginarne uno più vero di questo.
Moore s'avesse potuto l'avrebbe messo alla testa dei suoi truismi.
Aspetto smentite.

Anonimo ha detto...

Secondo me il cattivo ride perché completamente folle, un po' come il sottoscritto.... del resto, si tenga presente che alla fine il povero malvagio viene irrimediabilmente sconfitto non perché la sua mente sia obnubilata dalla tracotanza, ma il più delle volte, perché il protagonista ha un bel po' di culo... o semplicemente un robot migliore. Non tutti hanno l'alabarda spaziale, che caz...

Forse il cattivo sta solo pensando che Re Vega o Don Zaucher lo ricopriranno di ricchi premi ed omaggi vari per aver eliminato il buono di turno e lui si ritirerà finalmente a vita privata godendosi la vita su una luna di Zxistron 6, pianeta sul quale ognuno vorrebbe passare le vacanze... quindi é avido, e la cupidigia lo fotte.

Sull'argomento donne sono poco preparato, ma mi pare sian stronze, approvo la massima del lettore precedente

W.

pjr ha detto...

Non e' solo narcisismo. Ride ossessivamente anche il vecchio preso dalla demenza senile, ride l'idiota, ride il pagliaccio. Io comunque lo sapevo "il riso abbonda sulla bocca degli sciocchi", che e' diverso. Perche' "stolti" autorizza a leggerlo come un monito contro la tracotanza, ma "sciocchi" e' molto piu' cinico. Sciocco lo si può essere anche di natura, e non per colpe particolari. In generale mi sembra il proverbio inviti 1)a diffidare di chi ride e 2)a non ridere troppo, che altrimenti se uno conosce il proverbio poi diffida di te. Però cosi' diventa un proverbio che si autogiustifica: non ci si fida di chi ride e non si ride perche' poi la gente non si fida, ma solo sulla base di quanto suggerito dal proverbio. Se fosse "lo starnuto rieccheggia sulle labbra dei fessi" staremmo tutti a trattenerci dallo starnutire...quindi questo proverbio non vuol dire un cazzo.

Anonimo ha detto...

sono ancora ferma a "una discussione viva, dove gli interlocutori si espongono con tute le loro convinzioni".

bizzarra modalità di dibattito. voglio partecipare e vedere se vince chi ha le righe più ciccione sulle maniche.

Andrea Marino ha detto...

pjr:
non è solo narcisismo. esiste il riso ed esistono gli sciocchi, o gli stolti, secondo me non fa tanta differenza in questo caso. mettiamo che gli sciocchi ridono sempre, ciò non porterebbe automaticamente a dedurre che ridono perché sono sciocchi. la relazione di causalità potrebbe essere inversa, almeno in alcuni casi.
cioè, che esista gente che ride senza motivo, perché è fessa, credo sia facile da ammettere. ma ciò non toglie che alcuni si 'scioccano' proprio perché ridono.
Per poter leggere il proverbio come lo intendo non devi intendere 'il riso è causa di tutta la stoltezza', ma 'esiste della sciocchezza la cui causa è il riso narcisista'.


m.:
per righe ciccione intendi essere cosparsi di sughi?

Anonimo ha detto...

il contesto manga porta con sè una grossa semplificazione, in assenza della quale la teoria sulla stoltezza, o sulla tracotanza, diviene molto meno lineare. la semplificazione è nell'individuazione certa ed univoca di chi sia il cattivo e chi il buono, condizione difficilmente riscontrabile nella realtà. dove gli scontri, più spesso, sono un confrontarsi di ubris, che abbiano poi ad evidenziarsi col proverbiale risus o con un non meno forzato e colpevole contegno. il conflitto è già espressione della tracotanza delle parti, senza che nessuna delle stesse possa avere il minimo dubbio sull'essere la parte giusta.

saluti e baci a tutti.

Andrea Marino ha detto...

Bienvenuto Iosif.

premesse tutte le ybris possibili, e confidata tutta la sfiducia possibile nel confronto tra esseri umani, credo ne verrebbe fuori che 'siamo tutti cattivi'. in fondo però questo non è contrario all'analisi.

tra l'altro ieri, costretto dal palinsesto e dall'orario di pranzo e assolutamente non perché lo volessi, ho rivisto una puntata dei Cavalieri dello Zodiaco. e visto che i manga sono l'ispirazione prima di questo post continuo a trarre da essi profondi insegnamenti :)
Nella puntata di ieri c'era il buon crystal cher interveniva per salvare il gay/donna/personaconmoltidubbi andromeda. il nostro, giunge, sbruffa e ride. non lo diresti mai, ma se ne è dovuto pentire amaramente.

il buono è concetto molto relativo, il narcisismo è diffuso come i piedi.

Mr.White ha detto...

Vogliate perdonare il forse fuori luogo e poco originale cinismo.. ma non sarà che chi tanto se la ride, forse non ha ben capito in che razza di mondaccio vive?
In altre parole:
guardatevi intorno, che cazzo c'è da ridere?!
Per citare una commedia tanto geniale quanto amara, concluderei con "Non ci resta che piangere".. a meno che non siamo degli sciocchi (o stolti).

Mr.White ha detto...
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Mr.White ha detto...
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Mr.White ha detto...
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Andrea Marino ha detto...

...a me non ci resta che piangere faceva molto ridere :)