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12 novembre, 2006

ISTINTI MONARCHICI

cari compagni, amici, attanti,
in un frizzante pomeriggio di metà novembre mi ritrovo sul mio letto in compagnia della nostra responsabile posta del cuore a vivere un esperienza tanto intensa, quanto dolcissima.
Alle 14,55 la Raiola suona al mio campanello con il suo solito abbigliamento befanesco, pronta a incitare i suoi ciccini privi del loro uomo simbolo (compagno Lucarelli).
Entra in casa senza salutarmi, lasciando sulla mia scrivania la quota di partecipazione all'evento. Le faccio trovare la mia camera addobbata di rossazzurro e tra sguardi diffidenti delle nostre pupille comincia la maratona che ci porterà a un finale estremamente estenuante. Il silenzio è agghiacciante, nessuno apre bocca, dopo qualche minuto però stranamente dalle mie labbra viene fuori un qualcosa di blasfemo.
I minuti passano e apparte qualche strano gemito del dir sit e qualche esternazione della nostra resp pdc, tutto tranquillo.
Dopo 35 minuti di pacifica convivenza un pisano scalda l'ambiente e all'imprecazione del tutto leggiadra (il budello della tu mamma) si accompagna l'urlo sconsiderato del figlio dell'Etna. Quando la prima parte del cordiale incontro volge al termine, due esemplari del continente nero uno in positivo e uno in negativo fanno sobbalzare il popolo rosso da una parte e fanno bestemmiare il vulcanico rappresentante dell'isola più grande del mediteranneo.
E' giunta l'ora di un caffè tranquillizzante, i nostri si scrutano evitando sguardi troppo profondi (nessuno dei due vuol far trasparire le proprie emozioni) e sono pronti a ricominciare.
Si riparte! ognuno occupa il proprio spazio, un terzo intruso assiste alle prime battute, ma al suo abbandono direttamente dal Brasile un intrusione letale fa esplodere la maremma buhaiola, in poco più di sessanta secondi, però, si passa dalla terra di Lula alla Calabrolandia di Loiero. Un calabroleso tutto d'un pezzo (Fabiuccio Caserta da Melito di Porto Salvo) rimette tutto apposto e le sue dolcissime lacrime fanno esplodere il focosissimo dir sit che attenta alla masciella della Raiola.
A questo punto cominciano i fuochi d'artificio: avanti-indietro, scatto-controscatto, urlo e contro-urlo. Siamo quasi alla fine, la tensione sale, l'atmosfera si fa incandescente e il respiro diventa sempre più pesante. Le lanciette dell'orologio si avvicinano al 90 che a Napoli è la paura, ma in Sicilia è l'eruzione e allora un qualcosa di monarchico illumina il tramonto novembrino della camera del dirsit, re Giorgiooooo-re Giorgiooooo- re Giorgiooooo!!!!!!!! è l'urlo che si ode dal quinto piano di via Ettore Bidone n°4. Esplode il vecchio Cibali, s'infiamma il sangue siculo del figlio del vulcano e anche lui, il muncibè rumoreggia. Abbiamo tutti un pò più il sangue blu, il nuovo re di Catania è lui, mi sento anch'io un pò più monarchico, anzi voglio proprio il referendum, via Napolitano dentro sua maestà Giorgio Corona. La resp pdc è tramortita prende il resto della quota di partecipazione e fugge- il solito popolo della sinistra- il dirsit è in estasi bacia e abbraccia i resti della raiola e si precipita a scrivervi queste parole.
Esausto e completamente fiacco mi viene da gridare VOGLIO LA MONARCHIA!

1 commento:

Anonimo ha detto...

vi ringrazio o pargoli. finalmente anche voi beceri di sinistra vi siete resi conto dell'importanza della monarchia. mi duole dirvelo ma i borbone son tutti via, quindi vi tocca prendervi me, che dall'italia adorata non posso nemmeno più espatriare. ci divertiremo un mondo, inno nazionale diventa san martino campanaro, e per sport ci divertirtemo tutti insieme a sparare a chi non ci va a genio. evviva l'impunità, evviva la topa.
aulentissimi saluti