La semiotica è vasta, impossibile coprirla tutta. Forum di attualità, cultura e innovazione degli studenti di Discipline Semiotiche, Bologna. IL PE_RIZOMA è UNA RIVISTA GRATUITA! MAIL: pe_rizoma@yahoo.it

25 giugno, 2007

Voilà

..non pensavo davvero potesse essere così semplice! Ora figuro tra i collaboratori di Pe_rizoma – il blog – nonché forum di attualità, cultura e innovazione degli studenti di Discipline Semiotiche, Bologna.
...non pensavo davvero potesse essere così semplice, ma è bastato rivolgersi alle persone giuste, quelle più carismatiche, che non perdono mai i contatti col mondo esterno e che nonostante siano costretti dal caldo e dallo studio (accoppiata mortale) rivolgono lo sguardo al nuovo mercato dei laureandi (scienziati della comunicazione).
Insomma, è bastato un contatto ai “piani alti” perché anche una studentessa del DAMS cinema avesse il posto che le spetta.
Si! Rivendico il mio diritto di collaboratore morale di un’iniziativa culturale nata circa 2 anni fa.
Il pe_rizoma…l’ho visto crescere!
Damiano si ciucciava ancora il dito, Simone e Andrea litigavano su chi doveva giocare col cylum, intanto il vignettista toscano “con la zeppola” li ritraeva e marina tirava le trecce a suzzzzaaaammeeennn!
Ricordo...c’era ancora un direttore!
Collaboratrice morale e, se vogliamo osare, opinionista di un’organizzazione (ma setta sarebbe più appropriato) culturale sperimentale: la semiotica applicata alle faccende quotidiane della vita.
Una rivista cartacea che illustra casi di cronaca nera e rosa, attualità e svago e un blog on line, luogo di ritrovo di impavidi studiosi che confrontano le loro teorie e si suggeriscono film interessanti da vedere.
Credete sia stato facile per me essere la collaboratrice morale di tutto questo?Nient’affatto.. ma non sto qui a scendere nei dettagli!Torno a studiare..

ps: a proposito…vi consiglio un modo per trascorrere un paio d’ore piacevoli:
Tarantino “Grindhouse – “A prova di morte”, una versione modificata del progetto iniziale.
http://it.wikipedia.org/wiki/Grindhouse

24 giugno, 2007

test di usabilità per teorie

ogni teoria che si rispetti deve avere prima di tutto un po' autostima. una teroria che non si rispetta da sola non troverà mai nessuno disposto ad ascoltarla.
allora ecco alcuni semplici passi per verificare se la vostra teoria ha fiducia in sé stessa e sopravviverà al secondo anno di scuole elementari, che è notoriamente il momento più drammatico di ogni teorizzatore.
1. il test dell'autorità (o meglio detto il test del 'buono vs brutto', cit. pjr)
il pensiero va messo a confronto con i grandi, che sono divisi in 'buoni' e 'brutti'.
usate una lavagna un gessetto verde e un gessetto rosso.
considerate ogni aspetto del pensiero e mettete un'asticella sotto 'buoni', se il vostro pensiero corrisponde a u nautorità buona, etc...
per farvi dire chi sono i buoni e chi i brutti dovrete far spuntare sangue a qualcuno, ma ne varrà la pena.

2.confutate l'autorità. ci sono due possibili tecniche per questo:
2.1trovate ragioni, qualcosa che possa darvi aiuto, chiedete anche un prestito d'onore se necessario.
2.2prendete per il culo l'autorità con battute deficienti tipo 'gianfranco sociale, corpi marroni'

3. la prova vudù.
radunate un gruppo di pazzi e recatevi ai cimiteri dove 'riposano' le più grandi autorità.
leggete la teoria ad ognuna, se nessuno protesta e non vi arrestano allora va tutto bene.

4.la prova definitiva.
se la vostra teoria riesce a darvi da mangiare non avete provato niente, però almeno mangiate

23 giugno, 2007

PERIZOMA SEI FATTO!

ANNUNCIO GIOVIALE A DIRETTORI, REDATTORI E COLLABORATORI

all'una e quarantacinque della notte fra venerdì 22 e sabato 23, fumata bianca!
il menabò del numero sei è fatto, con un aumento di foliazione da 20 a 24 pagine.
abbiamo mantenuto tutti gli impegni ...e andiamo avanti!



18 giugno, 2007

Il paladino del sema




In quei tempi la Giudea era abitata da gente ignava che, se fame mangi, se sonno dormi, se sete bevi. La gente viveva cioè nello stato iconico più assoluto: non un controsenso, né un’interpretazione libera, neanche uno straccio di connotazione.

Qualcosa di simbolico, insomma, anche solo per fare l’occhiolino alle donne, niente. Fra questa gente priva di simboli, strizzare l’occhio infatti poteva solo voler dire che c’era andato un moscerino dentro, mentre un fischiettio era comunque aria che usciva dai polmoni, solo un po’ pià rumorosa.
Fu per questo che il Sacro Quadrato, decise di mandare un suo emissario in terra, e quella notte mandò Debrayage - il suo simulacro dalle fattezze di ornitorinco - ad annunciare al mondo la venuta del Messia.

Sammontana, questo era il suo nome, crebbe fino all’età matura come un bambino normale, ma solo con più poteri. Per dire: era capace, di abdurre qualsiasi cosa gli passasse a tiro, e in più capiva al volo tutte ma proprio tutte le trame dei film di Linch, e Muholland Drive a quattro anni lo riteneva scontato e banale.

Aveva già capito in effetti all’età di cinque anni, che i fagioli bianchi sul tavolo forse vengono dal sacco là in fondo, e che l’opinel mica è solo un coltello. Cresciuto un altro po’ la madre, che comunque era intelligente, appena si mise ad osservarlo di nascosto, e lo vide fissare per mezzora la confezione di una lampadina della coop alla ricerca dei “formanti plastici” collegò subito il suo comportamento al fumo, e gli fece una mazziata di palate come si deve, “tu e quell’altro rincoglionito di Algirdas il tuo amico, che c’ha sempre gli occhi rossi sbommati!”

Crebbe così incompreso fino all’età della ragione, o del senso che dir si voglia (quella dei brufoli insomma) e si mise un bel giorno a spandere il verbo.

Cominciò con una cosa facile facile: disse alla sua professoressa che se stava in bagno durante il compito in classe, era comunque lì, per via della presentificazione dell’assenza. Poi cominciò a diffondere tra i compagni e le compagne di classe alcuni simboli sciolti, del tipo: se dico che la tua amica è simpatica vuol dire che è brutta, se ti guardo insistentemente le tette vuol dire che voglio trombare, se dico ci siamo lasciati tutti e due vuol dire che m’ha mollato lei, eccetera, eccetera.

Fine prima parte
...continua?
...continui?

12 giugno, 2007

"L'enunciato sopravvive al suo oggetto, il nome sopravvive al suo possessore. Sia che passi in altri segni, sia che venga per un certo periodo, il segno sopravvive al suo stato di cose come al suo significato, fa un balzo simile a quello di una bestia o di un morto per riprendere il suo posto nella catena e investire un nuovo stato, un nuovo significato da cui si separerà ancora" Deleuze e Guattari. Mille Piani.

Beh tutto questo per dire che non è sempre vero che il segno si decifra e l'apparenza mai...A volte il segno sopravvive al suo significato e lo cambia addirittura, a volte non importa più il significato di quel segno specifico, ma quello della catena in cui si è infilato, in cui si è riterritorializzato e in cui si deterritorializzerà. I segni non sono mai ottusi, si prestano ad essere letti e decifrati, ma se nel frattempo il segno iniziale, ad esempio di una banale discussione, si è concatenato con altri segni,quel segno non sarà più lo stesso legato a quel particolare stato o a quella particolare situazione. Il segno non rinvia al segno soltanto nel medesimo cerchio, ma anche da un cerchio all'altro, da una spira all'altra,per dirla con D&F, da un piano di discussione all'altro..per dirla alla me.
L'ottusità può stare in chi decifra quel segno, e si ostina a volerlo pensare come singolarità, come il primo segno, senza pensare che ormai è divenuto molteplicità, è divenuto una catena di segni, è divenuto ..in certi casi..una ferita profonda. Ma non disperiamo...c'è la soluzione o almeno una speranza...il segno ha assunto, è vero, un altro significato..ma da cui è passibile di separasi ancora. .


Delirio semi-semiotico..ma chi vuol capire capirà.

Elena.

08 giugno, 2007

Parole. O Desideri


Vi posto questa cosa che ho scritto...

Voglio ballare
Spostarmi in un altro posto e vivere un’altra vita
Per poi tornare e ricordarla come una vita passata
Che bella o brutta è morta e quindi è stata.
Voglio combattere, pescare e fare Kite surf.
Voglio giocare con i delfini nel mare cristallino di un’isola ventosa e silenziosa.
Voglio dormire sotto le stelle e soffrire la solitudine x scoprire persone
Che possono farmi vedere il mondo da un’altra angolazione.
Voglio avere il coraggio di fare tutto questo
Presto.
Prima che sia tardi.
Voglio volare, voglio vivere con tutti i miei muscoli
E di più con ogni mia molecola
Niente va sprecato.
Voglio farmi del male, voglio sentire il mondo che mi attraversa, voglio gridare
Ma oggi sono qui e posso solo pensarlo
Mi sento un insetto nella colla,
Non posso muovermi
Sono forse già morta?

04 giugno, 2007
















Esami permettendo, ecco il pe_rizoma alle serate di gala: (Mar.Pelu. è lì anche se non si vede).

La redazione apprezza le prove teoriche, figurate, universali e tutto quanto: ma, sapete com'è, ci tiene ad agire localmente e valutare empiricamente sul posto ...

02 giugno, 2007

I libri non vanno in crush

il vostro è regredito allo stato della pietra, il mio nokia del '99 è la tecnologia più avanzata a mia disposizione. il mio computer finalmente ha rigettato l'organismo estraneo che si fa chiamare 'windows'. io lo avevo capito da un po', ma non prendevo provvedimenti, flemma la chiamano. appena lo ha capito anche Lui (e spero che Lui non sia dio ma il mio pc) è passato subito ad azioni drastiche: si è spento, win non parte e mai più partirà, non si può nemmeno installarlo.
passaggio coatto a linux.. è Lui che lo vuole.
ne segue che vago tra i pc di amici e parenti per accedere alla rete..

nel frattempo la ricerca enclopedica si rifugia in più certi lidi: le pagine scritte. per quanto fotocopiate male, queste non ti tradiscono, stanno là, senza dire né A né B. mute atttendono che sia tu ad andargli incontro.. la flemma a confronto con la mancanza di input, che scontro titatico..

ancora una parola per quel minchia che mi ha infettato in computer: cornuto!